Nell’autunno del 1938 furono emanate in Italia le cosiddette “leggi razziali”, un corpus di provvedimenti legislativi che sancirono, per i cittadini italiani “di razza ebraica”, la progressiva privazione dei più elementari diritti civili. Benito Mussolini nel discorso pronunciato il 18 settembre 1938 in piazza Unità, a Trieste, annuncia la promulgazione delle leggi razziali anti-ebraiche, di fronte a decine di migliaia di persone acclamanti (Video: https://www.youtube.com/watch?v=IsoQdrnKDK4). Pochi mesi prima era stato pubblicato un documento preparatorio, il “Manifesto degli scienziati razzisti”, che precedeva l’adozione dei provvedimenti di legge e pretendeva di conferire al razzismo inoppugnabili basi scientifiche.

In occasione di questo ottantesimo anniversario si propone di dedicare il 2018 a una riflessione su quella pagina cruciale della nostra storia nazionale: da un lato, per affrontarla apertamente e farne occasione di più ampia consapevolezza, e, dall’altro, per trattare il tema quanto mai attuale del razzismo e della xenofobia, evidenziando i meccanismi – sociali, culturali, politici – che vi stanno alla base.

Dobbiamo trasmettere ai nostri ragazzi la passione per la conoscenza e la voglia di sviluppare un proprio pensiero critico, indipendente. Dobbiamo fornir loro gli strumenti per poter crescere come donne e uomini consapevoli,  integri e coraggiosi perchè dovranno vivere in un mondo in cui purtroppo gli orrori del Novecento potrebbero ripetersi.

Pubblichiamo, per consentire un approfondimento sul tema, uno stralcio del testo del manifesto pubblicato sulla rivista “La difesa della razza” il 5 agosto 1938

• LE RAZZE UMANE ESISTONO. L’esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. […]
• ESISTONO GRANDI RAZZE E PICCOLE RAZZE. […]
• IL CONCETTO DI RAZZA È CONCETTO PURAMENTE BIOLOGICO. […] Alla
base delle differenze di popolo e di nazione stanno delle differenze di razza. Se gli Italiani sono differenti dai Francesi, dai Tedeschi, dai Turchi, dai Greci, ecc., non è solo perché essi hanno una lingua diversa e una storia diversa, ma perché la costituzione razziale di questi popoli è diversa. […]
• LA POPOLAZIONE DELL’ITALIA ATTUALE È NELLA MAGGIORANZA DI
ORIGINE ARIANA E LA SUA CIVILTÀ È ARIANA. Questa popolazione a civiltà
ariana abita da diversi millenni la nostra penisola; ben poco è rimasto della civiltà delle genti preariane. L’origine degli Italiani attuali parte essenzialmente da elementi di quelle stesse razze che costituiscono e costituirono il tessuto perennemente vivo dell’Europa.
• È UNA LEGGENDA L’APPORTO DI MASSE INGENTI DI UOMINI IN TEMPI
STORICI. Dopo l’invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione. Da ciò deriva che, mentre per altre nazioni europee la composizione razziale è variata notevolmente in tempi anche moderni, per l’Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa: i quarantaquattro milioni d’Italiani di oggi rimontano quindi nella assoluta maggioranza a famiglie che abitano l’Italia da almeno un millennio.
• ESISTE ORMAI UNA PURA “RAZZA ITALIANA”. […] Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione italiana.
• È TEMPO CHE GLI ITALIANI SI PROCLAMINO FRANCAMENTE RAZZISTI.
[…] La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l’indirizzo ariano–nordico. […] Questo vuol dire elevare l’italiano a un ideale di superiore coscienza di sé stesso e di maggiore responsabilità.
• È NECESSARIO FARE UNA NETTA DISTINZIONE FRA I MEDITERRANEI D’EUROPA (OCCIDENTALI) DA UNA PARTE E GLI ORIENTALI E GLI AFRICANI DALL’ALTRA. Sono perciò da considerarsi pericolose le teorie che sostengono l’origine africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune razza mediterranea anche le popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili.
• GLI EBREI NON APPARTENGONO ALLA RAZZA ITALIANA. […]
• I CARATTERI FISICI E PSICOLOGICI PURAMENTE EUROPEI DEGLI ITALIANI NON DEVONO ESSERE ALTERATI IN NESSUN MODO. L’unione è ammissibile solo nell’ambito delle razze europee, nel quale caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo, dato che queste razze appartengono a un ceppo comune e differiscono solo per alcuni caratteri, mentre sono uguali per moltissimi altri. Il carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato dall’incrocio con qualsiasi razza extra–europea e portatrice di una civiltà diversa dalla millenaria civiltà degli ariani.